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mercoledì 14 maggio 2008

Il primo embrione umano OGM creato in USA.


In sordina e senza clamori mediatici il primo embrione umano geneticamente modificato è già stato prodotto e poi distrutto dagli stessi ricercatori che lo hanno realizzato. E' accaduto circa un anno fa, negli Stati Uniti, nell'università di Cornell (New York) ma a dare l'annuncio è stata la Human Gentic Alert, un'associazione britannica di volontariato che si batte in Gran Bretagna per una riforma in senso restrittivo della legge che regola l'uso di materiale biologico umano negli esperimenti scientifici.
Secondo l'associazione, i ricercatori dell'università di Cornell avrebbero presentato lo studio sull'embrione geneticamente modificato in un congresso, ma è solo in questi ultimi giorni che la notizia ha fatto clamore sulla stampa americana e soprattutto britannica perché l'autorità inglese che regola gli esperimenti genetici in questi giorni ha lanciato un allarme sugli aspetti etici di questa ricerca in vista di un progetto di legge che, insieme ad altre cose, permetterebbe questo tipo di esperimenti.
Secondo il quotidiano inglese Sunday Times i ricercatori americani avrebbero inserito in un embrione umano non utilizzato per la fecondazione assistita il gene di una proteina fluorescente allo scopo di marcare l'attivazione di alcuni geni durante la fase di sviluppo dell'embrione. Dopo cinque giorni l'embrione geneticamente modificato sarebbe stato distrutto. Questo tipo di ricerche mira a correggere difetti genetici presenti al momento del concepimento, o a creare embrioni modello per capire come si sviluppano alcune malattie. Alcuni esperti però sono preoccupati per le conseguenze che potrebbero provocare esperimenti di questo tipo. Infatti, c'è chi ha già dichiarato che gli esperimenti effettuati dai ricercatori americani rappresenterebbero un primo passo verso l'eugenetica.
Del resto l'annuncio di questo esperimento è destinato a sollevare un enorme clamore: la creazione di embrioni umani geneticamente modificati è infatti uno degli scenari più preoccupanti dell'evoluzione della ricerca in questo settore. Non a caso David King, portavoce dell'associazione che ha portato alla luce questo esperimento ha fornito uno sprezzante giudizio al New Scientist: "Quando ho scoperto questo esperimento - ha detto - sono rimasto scioccato dalla irresponsabilità di questi scienziati".
Fonte - La Repubblica

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